Categorie
Storia e Critica

Ennesimo terremoto con disastro annesso

..sandro.lazier/posts/10208887437814644 24/08/2016 – h 20,21 Siamo un paese profondamente proiettato nel passato. Il futuro ci spaventa da troppi anni.Ci sono enormi responsabilità intellettuali che su questo andrebbero denunciate.La storia è fatta di scelte. Cosa conservare e cosa no.Qui, per la follia di voler mantenere tutto, si ostacola in ogni modo l’innovazione. E questi sono i…
(Continua)

Categorie
Storia e Critica

Sulla bellezza e l’eco-buonismo

Il 2015 si è chiuso più o meno come è cominciato: rassegnato.Da cosa viene la rassegnazione? Probabilmente e principalmente dall’incapacità di uscire dalla crisi economica in cui ci siamo impantanati da diversi anni. Crisi che ci ha resi nella condizione di spirito per cui, poco, è sempre meglio di niente. Occorre accontentarsi.In effetti, anche nel…
(Continua)

Categorie
Storia e Critica

Il padiglione italiano di Expo 2015

Il padiglione italiano di Expo 2015, progettato dallo studio Nemesi di Roma, senza entrare nel merito dei costi – che comunque dovrebbe contare nel giudizio di un’opera, se non altro perché questo tipo d’immunità pretenderebbe di frequentare i quartieri alti della storia dell’arte – lascia piuttosto perplessi per alcuni motivi che cercherò di esporre in…
(Continua)

Categorie
Storia e Critica

Rem Koolhaas, Fondazione Prada a Milano

Koolhass dimostra ancora una volta d’esser un geniale patafisico.Egli non risolve i problemi, ma li cavalca con l’ironia; per poi abbandonarli e lasciarli come li ha trovati.Ma lo fa con perizia e intelligenza, affidando alla raffinata suggestione della moda la confezione di circostanze note e spesso banali. Il mondo, per lui, non è cosa da…
(Continua)

Categorie
Storia e Critica

Metrocubismo in salsa verde

Metrocubismo in salsa verde ovvero quando l’ecologismo di maniera giustifica un progetto mediocre.Si poteva fare meglio d’uno scatolone vetrato che non ha nessun riferimento con la complessa e frastagliata ricchezza morfologica del quadro torinese. Quello di Torino per Banca Intesa, malgrado l’ambizione populisticamente ambientalista, è un progetto vecchio e premoderno, che dichiara il limite di…
(Continua)

Categorie
Storia e Critica

Mosco colpisce ancora

Valerio Paolo Mosco deve avere una particolare affezione per Bruno Zevi. Non riesce fare a meno di lui nemmeno quando non è il caso di scomodarlo. Lo aveva citato qui nel mese di luglio 2013. Lo ha fatto ancora, recentemente in un articolo apparso su ZeroUndici+ dal titolo Not-quite-architecturededicato alla recensione di alcuni lavori di Elasticospa, studio d’architettura…
(Continua)

Categorie
Opinioni

Foreste urbane di Gaetano De Francesco

Il Libro, che inaugura la collana “The Proactive revolution in Architecture”, propone una strategia sistemica per la riqualificazione e il riuso delle aree estrattive che diventano occasione per il recupero ambientale e una rivitalizzazione spaziale e paesaggistica delle aree metropolitane. Le molte cave disseminate nel nostro territorio si trasformano così da grandi crisi a risorse per una new green economy.Il settore delle…
(Continua)

Categorie
Storia e Critica

Mascalzonate di un critico mediocre

In un recente scritto sul web, Punto e a capo per la critica in Italia (n.2) , Valerio Paolo Mosco compie una di quelle azioni che volgarmente vengono definite mascalzonate. Chi si comporta in maniera disonesta, falsa, e senza scrupoli, non può essere definito diversamente. Il suo scritto, tra l’altro in risposta ad uno peggiore di Luca…
(Continua)

Categorie
Storia e Critica

Daniel Libeskind di Attilio Terragni

I critici sono come gli eunuchi di un harem: sanno come si fa, lo vedono fare tutti i giorni, però non sono capaci di farlo… (Brendan Behan) Govedì 30 maggio Attilio Terragni è stato ospite nel mio studio di Alba.In quella occasione mi ha fatto dono del suo libro dedicato a Daniel Libeskind, edito da…
(Continua)

Categorie
Storia e Critica

Quando sento parlare di cultura…

“Quando sento qualcuno parlare di cultura, la mano mi corre alla pistola.” (La frase, attribuita sia a Göring, che a Himmler o a Goebbels come garanzia del disprezzo dei nazisti per gli intellettuali, in effetti è tratta da un dramma dedicato da Hanns Johst, un intellettuale tedesco molto colto, a Leo Schlageter, un ufficiale fucilato…
(Continua)